INTOSSICAZIONE DA PERMETRINA IN UN GATTO - UN CASO CLINICO

Articolo pubblicato con il titolo "Caso acuto di intossicazione da permetrina" sulla rivista Il Medico Omeopata, numero 45, novembre 2010, anno XIV, pag. 37
Gatto, sesso femminile, 10 mesi 01/06/2010 – La gatta viene portata in ambulatorio perché "ha delle convulsioni".
La sera prima, alle 19, è stata trattata con un prodotto antiparassitario a base di Imidaclopride(100 mg) e Permetrina (500 mg). La permetrina, nei gatti, ha un'azione tossica a causa di un insufficiente meccanismo di glucuronazione.
Il principio attivo provoca un aumento della liberazione di neurotrasmettitori e favorisce la persistenza della depolarizzazione post-sinaptica, con una sintomatologia clinica che include, tra l'altro, ipereccitabilità, tremori muscolari, convulsioni tonico-cloniche, fino a grave depressione del sensorio, insufficienza respiratoria e morte. Il prodotto (specifico solo per cani) è stato applicato sulla cute, come spot-on, nella zona interscapolare, e la gatta è rimasta a contatto con il cane convivente, anch'esso trattato la sera stessa.
Alle 23, il proprietario nota la comparsa di tremori, convulsioni, incapacità a mantenere la stazione eretta e a deambulare, e così per tutta la notte. Al mattino, la gatta vomita un liquido giallo, poi cerca cibo e acqua, ma ha difficoltà ad ingerire, mentre i sintomi nervosi persistono.
In ambulatorio, presenta tremori muscolari, più accentuati agli arti, movimento a scatto di collo, coda e testa, midriasi, incapacità a mantenere la stazione eretta, temperatura 38,1°C. Estraendola dal trasportino soffia, tenta di fuggire, mostra una grande vitalità, miagola intensamente.
Viene somministrata una terapia allopatica a base di Diazepam (0,5 mg/kg), per contrastare l'azione nervosa. Dopo 20 minuti, la gatta appare leggermente sedata (non riesce ad alzarsi, tono muscolare più rilassato), ma durante la manipolazione soffia, e persistono i movimenti a scatto (arti e coda), i tremori, aggravati dai rumori e dal tocco.
La gatta vive con i proprietari dalla nascita, ma si comporta "come una selvatica. Non ama essere toccata, graffia e morde se qualcuno tenta di accarezzarla o afferrarla. Sembra sospettosa. Non ama stare in casa con le persone". E' una gatta "delicata", snella, indipendente, schiva.
In mancanza di un antidoto specifico e a causa della persistenza della sintomatologia nervosa, si propone una terapia omeopatica.
Repertorizzo con il Repertorio di J.T. Kent.
Scelgo un rimedio alla 30 CH (non avevo a disposizione le LM), somministro 0,5 ml di soluzione dinamizzata.
Dopo 5 minuti la gatta appare più tranquilla, i movimenti sono meno estesi e meno frequenti, ma qualsiasi stimolo, specialmente sonoro (camion in strada, voci di bambini ..), li aggrava.
Dopo 15 minuti ripeto la dose, ri-dinamizzata, e così per altre 3 volte, a distanza di 15 minuti e l'ultima dopo mezz'ora.
1 minuto dopo ogni dose, i movimenti tornano a manifestarsi, più intensi e frequenti, ma si placano entro pochi minuti, man mano in meno tempo. La gatta rimane cosciente, non soffia più se la accarezzo, pur non reagendo fisicamente -per effetto del Diazepam- appare vigile ma non aggressiva.
Mezz'ora dopo l'ultima dose, la gatta dorme, i movimenti sono scomparsi, tuttavia il minimo stimolo (rumori, tocco, movimento del trasportino) li scatena; si placano in 2-3 minuti osservando il silenzio. La gatta in tale occasione si sveglia, miagola, poi torna a dormire.
Viene dimessa e la sera il proprietario non la riconduce per il controllo concordato.
Riferisce il giorno dopo, per telefono, che sembrava stare molto meglio, i movimenti erano presenti, se stimolati, ma sempre più radi e meno intensi. Riusciva ad alzarsi e camminare senza cadere, mangiava, "sembrava tornata lei".
Una settimana dopo è completamente ristabilita, e appare meno aggressiva e sospettosa.