Gatto, vomito e... pelo?

01.09.2020 00:00

In coincidenza con i periodi di “muta” si assiste ad un incremento di gatti che vomitano. La causa più frequente è l’eccesso di pelo che si accumula nello stomaco a seguito dell’auto-toelettatura da parte del gatto. Spesso i proprietari rinvengono del pelo anche tra le feci e sanno già che con appositi prodotti possono lubrificare il tratto gastro-intestinale e facilitare il transito dei boli.

Il gatto, tuttavia, perde pelo anche in altre circostanze: basti pensare alla quantità che si rinviene nel trasportino e sugli abiti, dopo una visita dal veterinario! In pratica molti eventi che vengono vissuti come “stressanti” sfociano in questo effetto collaterale, che normalmente è transitorio.

Alcuni gatti apparentemente in salute possono vomitare 1-2 volte al mese, indipendentemente dalla stagione e il proprietario non sembra darvi particolarmente peso, attribuendone la causa al “pelo nello stomaco”. Questi episodi possono essere preceduti o meno da uno spuntino di erba.

Il vomito è una potente arma di difesa del gatto ma anche un segnale da non trascurare. Un incremento degli episodi di vomito – specialmente se lontano dai pasti – deve spingere ad accertarne le cause, specialmente se è associato ad altri sintomi (lieve calo di appetito, calo di peso, pelo scadente e/o con forfora, irritabilità e irrequietezza, aumento della sete, ecc.).

Vi sono patologie profonde che si manifestano con sintomi lievi, fino al momento in cui l’organismo non è più in grado di compensare e provocano un vero e proprio crollo fisico!

Se il problema del vomito è semplicemente legato al pelo ingerito si può lavorare sia sulla sua rimozione (prodotti ad azione lubrificante), sia sulla prevenzione: spazzolare frequentemente (quando il gatto collabora), valutare se l’alimentazione è bilanciata e di qualità, introdurre integratori.

Proseguire il trattamento omeopatico prescritto, attuare un drenaggio, associare fitoterapici e floriterapici sotto il controllo del veterinario sono strade per tutelare l’equilibrio psico-fisico in una fase di stress.